Gabbie pensili
Sino alla fine del ‘700, i panorami urbani e suburbani europei abbondavano di gabbie in ferro e in legno affisse all’esterno dei palazzi comunali e ducali, ai palazzi di giustizia, alle cattedrali, alle mura cittadine ed in cima ad alte forche erette presso gli incroci delle strade maestre. La procedura d’uso era semplice. La vittima veniva rinchiusa ed appesa. Moriva di fame e di sete, sorte questa coadiuvata d’inverno dalle intemperie e dal gelo, d’estate dalle scottature solari; spesso la vittima era stata anche torturata e mutilata, per meglio servire da ammonimento edificante. Il cadavere in putrefazione generalmente rimaneva in situ fino al distacco delle ossa.