Da oggi, presso la Facoltà di Giurisprudenza della “UBA” è esposta una mostra itinerante sugli strumenti di tortura usati dal Medioevo fino all’epoca industriale. Amnesty International è uno dei patrocinatori.
“Non ci sono pungoli né sacchetti di polietilene, ma vedere dal vivo e in diretta queste atrocità serve a scuotere la coscienza del visitatore di mente aperta sugli strumenti che non sono esposti in questa mostra, ma che esistono nella nostra realtà”, ha detto Maria del Carmen Verdú, membro dell’Ente Coordinatore contro la repressione poliziesca, uno degli organismi a tutela dei diritti umani che partecipa alla mostra.
Andrés Peluso, membro del comitato direttivo di Amnesty International Argentina, ha spiegato i motivi per i quali l’ente ha deciso di patrocinare la mostra: “Dalla mostra si denota l’atrocità della tortura. Dagli strumenti, dalle cose terribili che sono esposte, è evidente quanto sia inumana la tortura”.
Una mostra di strumenti di tortura per scuotere le coscienze, Clarín, Buenos Aires,
30 agosto 1996.