Sergio Aguayo, il presidente dell’Accademia Messicana dei Diritti Umani (AMDH), nel presentare il contenuto della mostra impressionante ed eccezionale, ha spiegato che uno dei modi per far cessare questa pratica nel nostro paese, è attirare l’attenzione su questo aspetto così negativo della cultura umana, però sempre presente: la ricerca – distruzione fisica e psichica di chi è diverso da noi. Ha spiegato che ci sono voluti tre anni per portare qui la mostra, che annovera strumenti unici al mondo. “Non esiste un’altra collezione simile a questa per qualità e per diversità di strumenti di tortura”.
Inoltre, con la mostra, la “AMDH” inizierà una campagna in Messico che durerà un anno, contro la pratica della tortura nelle sue diverse manifestazioni. La campagna prevede conferenze, tavole rotonde, cicli di film, teatri ambulanti e un concorso di composizione aventi come argomento la tortura e la violazione dei diritti umani. “Alla fine del 1995 avremo sensibilizzato alcuni milioni di messicani sull’importanza di eliminare la tortura. La mostra è il pretesto per costringere ad affrontare l’argomento con le istituzioni scientifiche, affinché si effettuino riforme giuridiche e la tortura in Messico diventi sempre meno presente.
Sopprimiamo definitivamente la tortura in messico, Excelsior, Città del Messico,
16 aprile 1995